3 mesi fa
#CIAODARWIN #PAZZI #EVENTIMANICOMIO
la manicomio delle meraviglie va bene cosi utenti diversificati ,pazzi ,fuori come un balcone ,alla fine ci sopportiamo a vicenda ,contorniato da uno staff efficiente ,ma visto che abbiamo una bella radio con ascolti non disprezzabili ,bisognerebbe migliorarla ,un consiglio a chi amministra la programmazione .
la manicomio delle meraviglie va bene cosi utenti diversificati ,pazzi ,fuori come un balcone ,alla fine ci sopportiamo a vicenda ,contorniato da uno staff efficiente ,ma visto che abbiamo una bella radio con ascolti non disprezzabili ,bisognerebbe migliorarla ,un consiglio a chi amministra la programmazione .
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6 mesi fa
Desidero che mi ami a sua volta
Personalmente uso la parola "Amore"in modo molto ampio.
Posso dire di amare il The,ecc...la lettura di libri e il mio partner.
Coprendi bene che l'amore per il The e l'amore per il partner sono diversi.
Il primo caso è l'amore per una cosa, un oggetto che la stessa cosa può facilmente sostituire.
Io ho necessità della reciprocità, non mi interessa affatto la sua opinione. Ma l'amore per il mio partner è amore per l'altra, amore per un soggetto, per una persona.
Amo nel partner i suoi tratti caratteriali e le sue emozioni,le sue decisioni e le sue azioni,tutto ciò che lo rende unico.
Rispetto e valorizzo la sua libertà:
chiedo i suoi desideri prima di fare qualcosa insieme.
Desidero che mi ami a sua volta,ma mi rendo conto che non posso forzarlo.
Intravedo, almeno per ora, l'intelligenza artificiale,presente in altri campi.
Domani chissà!
Personalmente uso la parola "Amore"in modo molto ampio.
Posso dire di amare il The,ecc...la lettura di libri e il mio partner.
Coprendi bene che l'amore per il The e l'amore per il partner sono diversi.
Il primo caso è l'amore per una cosa, un oggetto che la stessa cosa può facilmente sostituire.
Io ho necessità della reciprocità, non mi interessa affatto la sua opinione. Ma l'amore per il mio partner è amore per l'altra, amore per un soggetto, per una persona.
Amo nel partner i suoi tratti caratteriali e le sue emozioni,le sue decisioni e le sue azioni,tutto ciò che lo rende unico.
Rispetto e valorizzo la sua libertà:
chiedo i suoi desideri prima di fare qualcosa insieme.
Desidero che mi ami a sua volta,ma mi rendo conto che non posso forzarlo.
Intravedo, almeno per ora, l'intelligenza artificiale,presente in altri campi.
Domani chissà!
6 mesi fa
IL MONDO REALE .
Facebook, TikTok e Instagram furono catapultati nel mondo reale e dopo alcuni anni si riunirono per discutere della loro nuova vita a casa della loro vecchia madre Social.
"Cosa avete imparato figli miei?".
Facebook si schiarì la voce e disse:"Prima di tutto che per essere amico non basta schiacciare un pulsante. Non si può essere amico di tutti. Ho capito che c'è una bella differenza tra amico e conoscente e che a causa mia le persone hanno un po' dimenticato questa distinzione. Là fuori ho visto che chiamano amico chi ti comprende, chi ti resta accanto, chi ti abbraccia, chi sa leggerti nel cuore senza che tu debba dire niente. Ho capito, madre, che gli amici veri sono fuori di me".
"Bene. E tu, TikTok, che mi dici?".
"Sono stato in alcune case anche quando nessuno stava registrando e mi sono accorto che in video puoi mostrarti in un modo e poi un attimo dopo essere altro. Ho compreso che con me le persone si illudono di essere felici ma non lo sono, che la felicità va cercata nelle piccole cose della vita, anche le più piccole e insignificanti".
"Instagram?".
"Madre, io ho scoperto come sono belle le cose reali senza filtri, senza ritocchi. Ho capito che la bellezza è ovunque intorno a noi, che lei nasce nella semplicità, vive nelle imperfezioni, nei colori spenti, nelle rughe di un viso, nelle pieghe dell'anima".
"Avete compreso molte cose, figli miei, avete visto con i vostri occhi quanto le persone a volte possano a causa nostra avere l'illusione di vivere pienamente le loro esistenze ma essere in realtà sole in mezzo a miliardi di altre persone"
Facebook, TikTok e Instagram furono catapultati nel mondo reale e dopo alcuni anni si riunirono per discutere della loro nuova vita a casa della loro vecchia madre Social.
"Cosa avete imparato figli miei?".
Facebook si schiarì la voce e disse:"Prima di tutto che per essere amico non basta schiacciare un pulsante. Non si può essere amico di tutti. Ho capito che c'è una bella differenza tra amico e conoscente e che a causa mia le persone hanno un po' dimenticato questa distinzione. Là fuori ho visto che chiamano amico chi ti comprende, chi ti resta accanto, chi ti abbraccia, chi sa leggerti nel cuore senza che tu debba dire niente. Ho capito, madre, che gli amici veri sono fuori di me".
"Bene. E tu, TikTok, che mi dici?".
"Sono stato in alcune case anche quando nessuno stava registrando e mi sono accorto che in video puoi mostrarti in un modo e poi un attimo dopo essere altro. Ho compreso che con me le persone si illudono di essere felici ma non lo sono, che la felicità va cercata nelle piccole cose della vita, anche le più piccole e insignificanti".
"Instagram?".
"Madre, io ho scoperto come sono belle le cose reali senza filtri, senza ritocchi. Ho capito che la bellezza è ovunque intorno a noi, che lei nasce nella semplicità, vive nelle imperfezioni, nei colori spenti, nelle rughe di un viso, nelle pieghe dell'anima".
"Avete compreso molte cose, figli miei, avete visto con i vostri occhi quanto le persone a volte possano a causa nostra avere l'illusione di vivere pienamente le loro esistenze ma essere in realtà sole in mezzo a miliardi di altre persone"
6 mesi fa
SE MAI .......
Io non ho paura di quelle che il mondo chiama “belle donne”.
Io ho paura delle altre.
Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.
Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.
Di quelle che si legano i capelli con una matita.
Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.
Ho paura di loro.
Di quelle che si fermano sui dettagli,
su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.
Di quelle che sanno stare accanto agli altri,
ma non sanno come stare accanto a se stesse.
Di quelle che sono sempre di corsa,
ma si fermano ad ascoltare. Uno sconosciuto,
un amico, un bambino.
Ho paura di loro.
Di quelle che ad un “Sei bellissima”, arrossiscono, s’imbarazzano.
Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l’ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento, perdendosi tra la polvere, sotto l’armadio.
Di quelle che non appaiono, non si vedono,
non si notano.
Il mondo sempre in primo piano.
E loro dietro.
Sullo sfondo.
Ho paura di loro.
Di quelle che sorridono alla vita,
tutti i giorni, nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.
Di quelle che ti ascoltano davvero.
Di quelle che amano essere belle,
solo ogni tanto.
Solo per qualcuno.
Di quelle che sanno piangere.
Ho paura di loro.
Di quelle che per passare un’ora con te,
passerebbero anche otto ore in treno.
Ho paura di loro.
Di quelle per cui vale la pena restare.
Una volta.
Restare.
E ho paura di loro, soprattutto,
quando, senza dire una parola ti scelgono,
restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa.
Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.
Una donna del genere, invece,
se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.
Se mai la ritroverai.
Io non ho paura di quelle che il mondo chiama “belle donne”.
Io ho paura delle altre.
Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.
Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.
Di quelle che si legano i capelli con una matita.
Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.
Ho paura di loro.
Di quelle che si fermano sui dettagli,
su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.
Di quelle che sanno stare accanto agli altri,
ma non sanno come stare accanto a se stesse.
Di quelle che sono sempre di corsa,
ma si fermano ad ascoltare. Uno sconosciuto,
un amico, un bambino.
Ho paura di loro.
Di quelle che ad un “Sei bellissima”, arrossiscono, s’imbarazzano.
Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l’ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento, perdendosi tra la polvere, sotto l’armadio.
Di quelle che non appaiono, non si vedono,
non si notano.
Il mondo sempre in primo piano.
E loro dietro.
Sullo sfondo.
Ho paura di loro.
Di quelle che sorridono alla vita,
tutti i giorni, nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.
Di quelle che ti ascoltano davvero.
Di quelle che amano essere belle,
solo ogni tanto.
Solo per qualcuno.
Di quelle che sanno piangere.
Ho paura di loro.
Di quelle che per passare un’ora con te,
passerebbero anche otto ore in treno.
Ho paura di loro.
Di quelle per cui vale la pena restare.
Una volta.
Restare.
E ho paura di loro, soprattutto,
quando, senza dire una parola ti scelgono,
restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa.
Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.
Una donna del genere, invece,
se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.
Se mai la ritroverai.
6 mesi fa
LE " FACCE " DELL'AMORE
L'Amore un sentimento importante che si dona e si riceve dalle persone a noi importanti, ma non sempre è così, questo sentimento ha molte facce, dove si nascondono falsi sentimenti...
Ci sono “ amori” di soli e sporchi interessi, dove si viene sfruttati per secondi fini, con scusanti patetiche solo per “ spillare “ denaro, questi i parassiti che sanno come giocare con i sentimenti altrui, con le persone troppo buone di animo puro...
E ci sono quegli “ amori “ che hanno solo fame di sesso, dove i sentimenti passano in secondo piano, a volte nemmeno, ed al primo un solo volgare e freddo atto di sesso, solo per il loro vantarsi di essersi portati/e certe persone a letto!
Non ammesso nel mio caso, io se non provo sentimenti ed Amore non condivido un atto di “ sesso “, ma a molti/e non interessano i sentimenti, sono pesanti ed impegnativi...
Ma per fortuna esiste quell'Amore vero, puro, sincero fondato sulla fiducia reciproca, dove non esistono nebbie a nascondere verità, dove ogni attimo di mancanza di parole e sguardi fa mancare in se stessi una parte del proprio essere...
Ed è li che in un vortice di parole, sguardi e gesti semplici ma che tolgono il fiato si viene trascinati in una fusione di sentimenti e corpi ed è Amore!
L'Amore questo sentimento immenso non è un gioco!
C'è chi mi dice che io Amo l'Amore, ed hanno ragione, Amo quell'Amore vero quello che mi rende felice e vivo!
L'Amore un sentimento importante che si dona e si riceve dalle persone a noi importanti, ma non sempre è così, questo sentimento ha molte facce, dove si nascondono falsi sentimenti...
Ci sono “ amori” di soli e sporchi interessi, dove si viene sfruttati per secondi fini, con scusanti patetiche solo per “ spillare “ denaro, questi i parassiti che sanno come giocare con i sentimenti altrui, con le persone troppo buone di animo puro...
E ci sono quegli “ amori “ che hanno solo fame di sesso, dove i sentimenti passano in secondo piano, a volte nemmeno, ed al primo un solo volgare e freddo atto di sesso, solo per il loro vantarsi di essersi portati/e certe persone a letto!
Non ammesso nel mio caso, io se non provo sentimenti ed Amore non condivido un atto di “ sesso “, ma a molti/e non interessano i sentimenti, sono pesanti ed impegnativi...
Ma per fortuna esiste quell'Amore vero, puro, sincero fondato sulla fiducia reciproca, dove non esistono nebbie a nascondere verità, dove ogni attimo di mancanza di parole e sguardi fa mancare in se stessi una parte del proprio essere...
Ed è li che in un vortice di parole, sguardi e gesti semplici ma che tolgono il fiato si viene trascinati in una fusione di sentimenti e corpi ed è Amore!
L'Amore questo sentimento immenso non è un gioco!
C'è chi mi dice che io Amo l'Amore, ed hanno ragione, Amo quell'Amore vero quello che mi rende felice e vivo!
6 mesi fa
PENSIERI DI FINE ANNO
In questi giorni di fine anno, mi trovo a riflettere su ciò che sento e sul mio posto nel mondo. Spesso mi capita di percepirmi fuori posto, come se il mondo che mi circonda non fosse il mio. Mi sento distante da certe superficialità, da un’idea di divertimento che non mi appartiene, da atteggiamenti che riducono le persone a oggetti o che rendono i gesti e le parole vuoti, privi di attenzione per chi ci sta accanto.
Credo che basti davvero poco per far sentire meglio qualcuno: un gesto gentile, una parola pensata, un’attenzione sincera. Eppure, non sempre riesco a trovare questo intorno a me. A volte sento che la mia sensibilità mi rende vulnerabile. Essere troppo sensibili, infatti, può diventare un peso: ogni parola, ogni gesto, ogni silenzio viene percepito in modo amplificato. A volte mi sento come un pesce fuor d’acqua, soprattutto quando il mio desiderio di aiutare chi mi è vicino non viene capito o apprezzato come immaginavo.
Voglio anche ringraziare quella piccola, ma preziosa cerchia di persone che mi apprezzano per ciò che sono, con le mie sensibilità, le mie stranezze e il mio modo di vedere il mondo. Grazie per esserci, per starmi accanto e per farmi sentire che, nonostante tutto, un posto dove appartenere esiste davvero.
Con questa consapevolezza, voglio augurare uno splendido anno nuovo. Che sia un anno di autenticità, di bellezza trovata nelle piccole cose, di incontri che scaldano il cuore e di viaggi che arricchiscono l’anima. Che possa essere un anno in cui ognuno di noi trovi, anche solo per un istante, il proprio posto nel mondo.
In questi giorni di fine anno, mi trovo a riflettere su ciò che sento e sul mio posto nel mondo. Spesso mi capita di percepirmi fuori posto, come se il mondo che mi circonda non fosse il mio. Mi sento distante da certe superficialità, da un’idea di divertimento che non mi appartiene, da atteggiamenti che riducono le persone a oggetti o che rendono i gesti e le parole vuoti, privi di attenzione per chi ci sta accanto.
Credo che basti davvero poco per far sentire meglio qualcuno: un gesto gentile, una parola pensata, un’attenzione sincera. Eppure, non sempre riesco a trovare questo intorno a me. A volte sento che la mia sensibilità mi rende vulnerabile. Essere troppo sensibili, infatti, può diventare un peso: ogni parola, ogni gesto, ogni silenzio viene percepito in modo amplificato. A volte mi sento come un pesce fuor d’acqua, soprattutto quando il mio desiderio di aiutare chi mi è vicino non viene capito o apprezzato come immaginavo.
Voglio anche ringraziare quella piccola, ma preziosa cerchia di persone che mi apprezzano per ciò che sono, con le mie sensibilità, le mie stranezze e il mio modo di vedere il mondo. Grazie per esserci, per starmi accanto e per farmi sentire che, nonostante tutto, un posto dove appartenere esiste davvero.
Con questa consapevolezza, voglio augurare uno splendido anno nuovo. Che sia un anno di autenticità, di bellezza trovata nelle piccole cose, di incontri che scaldano il cuore e di viaggi che arricchiscono l’anima. Che possa essere un anno in cui ognuno di noi trovi, anche solo per un istante, il proprio posto nel mondo.
6 mesi fa
LA CRESCITA
E' doloroso crescere.
E' doloroso sentiri soli ed abbandonati anche dalle proprie certezze.
E' doloroso fare il rendiconto di se stessi.
Eppure , per quanto doloroso possa essere, questo è lo scotto che devono pagare tutti coloro che desiderano andare oltre se stessi, cresce ed evolvere.
Diveniamo adulti plasmati dalla educazione ricevuta e delle convenzioni sociali, si cresce, ma spesso lo si fa in maniera condizionatamente deviata diventando altro da noi stessi.
Ed ecco che ad un certo momento della tua esistente arriva il momento della resa dei conti, quello in cui guardando oltre lo specchio trovi una persona che non riconosci.
E' da qui che comincia la vera crescita.
Tragico se ti accorgi che devi demolire quanto costruito
ma questo è un altro capitolo.
E' doloroso crescere.
E' doloroso sentiri soli ed abbandonati anche dalle proprie certezze.
E' doloroso fare il rendiconto di se stessi.
Eppure , per quanto doloroso possa essere, questo è lo scotto che devono pagare tutti coloro che desiderano andare oltre se stessi, cresce ed evolvere.
Diveniamo adulti plasmati dalla educazione ricevuta e delle convenzioni sociali, si cresce, ma spesso lo si fa in maniera condizionatamente deviata diventando altro da noi stessi.
Ed ecco che ad un certo momento della tua esistente arriva il momento della resa dei conti, quello in cui guardando oltre lo specchio trovi una persona che non riconosci.
E' da qui che comincia la vera crescita.
Tragico se ti accorgi che devi demolire quanto costruito
ma questo è un altro capitolo.
6 mesi fa
IL GIUBILEO
Aveva ragione Martin Lutero,
che critico' la corruzione e l'abuso del potere nella Chiesa cattolica, le indulgenze che permettevano ai fedeli di acquisire il perdono dei peccati.
IL giubileo dei portafogli pieni,riempiti a suon di indugenze e di compravendita dell'anima.
Il bravo Bonifacio VIII cosi'pio vendeva le sue indulgenze per uccidere i musulmani,
piu' denaro cedevi alla chiesa e piu' avevi remissione dei peccati,
anzi, piu' uccidevi nemici della chiesa e piu' andavi in paradiso,
Che senso ha poi per un fedele di allora ma anche di oggi comprarsi un periodo piu' o meno breve di pochi mesi a confronto di una eternita' negli inferi.
Misteri della fede.
E cosi dai 100 anni del primo giubileo del 1300 ai giorni d'oggi e con questo non includendo neppure gli anni santi straordinari,
ma si sa,
i soldi non bastano mai e non e' poi complicato vendere indulgenze ai poveri illusi compratori di fede.
Aveva ragione Martin Lutero,
che critico' la corruzione e l'abuso del potere nella Chiesa cattolica, le indulgenze che permettevano ai fedeli di acquisire il perdono dei peccati.
IL giubileo dei portafogli pieni,riempiti a suon di indugenze e di compravendita dell'anima.
Il bravo Bonifacio VIII cosi'pio vendeva le sue indulgenze per uccidere i musulmani,
piu' denaro cedevi alla chiesa e piu' avevi remissione dei peccati,
anzi, piu' uccidevi nemici della chiesa e piu' andavi in paradiso,
Che senso ha poi per un fedele di allora ma anche di oggi comprarsi un periodo piu' o meno breve di pochi mesi a confronto di una eternita' negli inferi.
Misteri della fede.
E cosi dai 100 anni del primo giubileo del 1300 ai giorni d'oggi e con questo non includendo neppure gli anni santi straordinari,
ma si sa,
i soldi non bastano mai e non e' poi complicato vendere indulgenze ai poveri illusi compratori di fede.
7 mesi fa
LE DOPPIE FACCE .
La cosa peggiore delle persone con una doppia morale è che non hanno morale, ma una doppia faccia. E a volta anche una doppia vita.
– Mi piace pensare a te come a una moneta.
– Per il valore?
– Per la doppia faccia.
Se non vuoi nascondere la doppia faccia, fai pure. Ma nascondi almeno la doppia morale con cui stai cercando di dare lezioni agli altri.
Gli uomini / DONNE dalla doppia vita. Sono come quegli artisti dell’equilibrio che lanciano in aria due palline senza mai farle cadere. Con bugie e manipolazioni, tengono in alto le due palline, le lasciano sospese in aria, nel cielo azzurro pieno di promesse. Ma prima o poi succede. Una delle due palline cade a terra e vede l’altra sospesa in aria. Oppure le due palline si scontrano e capiscono che non sono le uniche. Allora lì scatta il vile tentativo dell’uomo dalla doppia vita. Bugie, giustificazioni, fughe, accuse. Talora violenza.
La cosa peggiore delle persone con una doppia morale è che non hanno morale, ma una doppia faccia. E a volta anche una doppia vita.
– Mi piace pensare a te come a una moneta.
– Per il valore?
– Per la doppia faccia.
Se non vuoi nascondere la doppia faccia, fai pure. Ma nascondi almeno la doppia morale con cui stai cercando di dare lezioni agli altri.
Gli uomini / DONNE dalla doppia vita. Sono come quegli artisti dell’equilibrio che lanciano in aria due palline senza mai farle cadere. Con bugie e manipolazioni, tengono in alto le due palline, le lasciano sospese in aria, nel cielo azzurro pieno di promesse. Ma prima o poi succede. Una delle due palline cade a terra e vede l’altra sospesa in aria. Oppure le due palline si scontrano e capiscono che non sono le uniche. Allora lì scatta il vile tentativo dell’uomo dalla doppia vita. Bugie, giustificazioni, fughe, accuse. Talora violenza.
7 mesi fa
IL MONDO DELLE CHAT
Ti senti solo/a? Cerchi amore? Sesso? La chat è la soluzione su misura. Gay? Etero? Bisex? Scegli quella che più fa per te e ****** ati nella mischia. L`uomo o la donna dei tuoi sogni sono forse già online.
Le affollatissime chat su Internet costituiscono un discutibilissimo Eldorado della comunicazione dei tempi moderni. Il desiderio di incontrare il/la partner ideale o l`amico/a del cuore si è ormai trasformata in pesante dipendenza da virtualità cronica, creando milioni di «disperati» in tutto il pianeta. Tutti in vetrina, ciascuno con il proprio nick, misure, caratteristiche, hobby, aspettative, sogni e desideri intimi e no, accessibili in rete da un popolo di navigatori che entra ed esce dal tuo profilo con la facilità con cui si apre e si richiude un cassetto. Foto di corpi spesso senza volto, ma in compenso con parti intime ben in mostra, accompagnano la navigazione quotidiana in rete di milioni di utilizzatori, invitandoli al consumismo veloce di ogni tipo di piacere. Sesso senza limiti, amicizia sincera, storie d`amore sono ciò che le chat dicono attuabili con qualche click. Sarà vero? O piuttosto il tutto si risolve in un buco nell`acqua e, in taluni casi, nuoce altresì a rapporti già consolidati? Un mondo in cui ci si racconta ancora prima di incontrarsi, ma che mondo è? E` un mondo virtuale, illusorio. Finte le età, finte spesso le foto, finte le misure, i nomi, le professioni e in qualche caso anche il sesso. Il ricorso alla virtualità sembra decisamente compensare le difficoltà relazionali reali che invece un rapporto faccia a faccia impone.
Internet annulla le distanze e permette di comunicare in tempo reale con navigatori lontani milioni di chilometri. Annulla anche il tempo. Si resta per ore a chattare in stanze che ospitano interi gruppi, consentendo addirittura discorsi virtuali paralleli. Un vero teatro online in cui ciascuno sperimenta la propria identità del momento. Si può essere un giorno alto, l`altro magro, uomo, donna, credente, ateo. I limiti non esistono. Si perde la cognizione di chi si è veramente, confrontandosi con personalità più o meno reali. Quanti messaggi. Quanti profili. Una splendida illusione. Spento il computer la solitudine o l`insoddisfazione di essersi venduti al migliore offerente della giornata regnano sovrane.
Ti senti solo/a? Cerchi amore? Sesso? La chat è la soluzione su misura. Gay? Etero? Bisex? Scegli quella che più fa per te e ****** ati nella mischia. L`uomo o la donna dei tuoi sogni sono forse già online.
Le affollatissime chat su Internet costituiscono un discutibilissimo Eldorado della comunicazione dei tempi moderni. Il desiderio di incontrare il/la partner ideale o l`amico/a del cuore si è ormai trasformata in pesante dipendenza da virtualità cronica, creando milioni di «disperati» in tutto il pianeta. Tutti in vetrina, ciascuno con il proprio nick, misure, caratteristiche, hobby, aspettative, sogni e desideri intimi e no, accessibili in rete da un popolo di navigatori che entra ed esce dal tuo profilo con la facilità con cui si apre e si richiude un cassetto. Foto di corpi spesso senza volto, ma in compenso con parti intime ben in mostra, accompagnano la navigazione quotidiana in rete di milioni di utilizzatori, invitandoli al consumismo veloce di ogni tipo di piacere. Sesso senza limiti, amicizia sincera, storie d`amore sono ciò che le chat dicono attuabili con qualche click. Sarà vero? O piuttosto il tutto si risolve in un buco nell`acqua e, in taluni casi, nuoce altresì a rapporti già consolidati? Un mondo in cui ci si racconta ancora prima di incontrarsi, ma che mondo è? E` un mondo virtuale, illusorio. Finte le età, finte spesso le foto, finte le misure, i nomi, le professioni e in qualche caso anche il sesso. Il ricorso alla virtualità sembra decisamente compensare le difficoltà relazionali reali che invece un rapporto faccia a faccia impone.
Internet annulla le distanze e permette di comunicare in tempo reale con navigatori lontani milioni di chilometri. Annulla anche il tempo. Si resta per ore a chattare in stanze che ospitano interi gruppi, consentendo addirittura discorsi virtuali paralleli. Un vero teatro online in cui ciascuno sperimenta la propria identità del momento. Si può essere un giorno alto, l`altro magro, uomo, donna, credente, ateo. I limiti non esistono. Si perde la cognizione di chi si è veramente, confrontandosi con personalità più o meno reali. Quanti messaggi. Quanti profili. Una splendida illusione. Spento il computer la solitudine o l`insoddisfazione di essersi venduti al migliore offerente della giornata regnano sovrane.
7 mesi fa
Tra la realtà ed il virtuale...
Un filo sottile ma immenso quello che unisce il mondo reale al virtuale, dove nel surreale ci immergiamo dimenticando il reale che ci circonda, e tutto inizia con un avvio del computer...
Freddo mondo il virtuale ove tutti/e possono essere tutto, e chiunque, verità nascoste dietro scritte che si leggono su di uno schermo, parole dette con il ticchettio di una tastiera...
Ma cosa si cerca in un mondo così freddo, dove non si sente quel calore , il profumo della pelle, guardare negli occhi di chi si Ama, accarezzare la mano e stringerla forte a se...
E si sprofonda in sentimenti freddi, cadendo nel vortice di parole scritte..
Solo un passatempo, un rilassamento dopo il lavoro, due “chiacchiere” con persone conosciute nel tempo...
Ma il VERO mondo è intorno a noi, quello reale con tutti i suoi problemi e gioie, con i nostri abbracci sentendo l'affetto in essi, il loro calore, uno scambio di baci con il loro sapore...
Ma purtroppo c'è chi confonde questi due mondi, dove rimangono intrappolati senza capire la differenza tra loro, e “vivono” nel virtuale trascurando i valori del reale, che poi finisce tutto in un click.!
Un filo sottile ma immenso quello che unisce il mondo reale al virtuale, dove nel surreale ci immergiamo dimenticando il reale che ci circonda, e tutto inizia con un avvio del computer...
Freddo mondo il virtuale ove tutti/e possono essere tutto, e chiunque, verità nascoste dietro scritte che si leggono su di uno schermo, parole dette con il ticchettio di una tastiera...
Ma cosa si cerca in un mondo così freddo, dove non si sente quel calore , il profumo della pelle, guardare negli occhi di chi si Ama, accarezzare la mano e stringerla forte a se...
E si sprofonda in sentimenti freddi, cadendo nel vortice di parole scritte..
Solo un passatempo, un rilassamento dopo il lavoro, due “chiacchiere” con persone conosciute nel tempo...
Ma il VERO mondo è intorno a noi, quello reale con tutti i suoi problemi e gioie, con i nostri abbracci sentendo l'affetto in essi, il loro calore, uno scambio di baci con il loro sapore...
Ma purtroppo c'è chi confonde questi due mondi, dove rimangono intrappolati senza capire la differenza tra loro, e “vivono” nel virtuale trascurando i valori del reale, che poi finisce tutto in un click.!
7 mesi fa
(E)
Sto proponendo questi due programmi radiofonici da portare all'attenzione dei nostri responsabili, saranno loro a stabilire gli orari ,voi utenti e iscritti al social manderete le richieste al dj di turno, sara' creata una pagina apposta dove inserite titolo e Cantante .
9
la gente ha votato