PENSIERI DI FINE ANNO
In questi giorni di fine anno, mi trovo a riflettere su ciò che sento e sul mio posto nel mondo. Spesso mi capita di percepirmi fuori posto, come se il mondo che mi circonda non fosse il mio. Mi sento distante da certe superficialità, da un’idea di divertimento che non mi appartiene, da atteggiamenti che riducono le persone a oggetti o che rendono i gesti e le parole vuoti, privi di attenzione per chi ci sta accanto.
Credo che basti davvero poco per far sentire meglio qualcuno: un gesto gentile, una parola pensata, un’attenzione sincera. Eppure, non sempre riesco a trovare questo intorno a me. A volte sento che la mia sensibilità mi rende vulnerabile. Essere troppo sensibili, infatti, può diventare un peso: ogni parola, ogni gesto, ogni silenzio viene percepito in modo amplificato. A volte mi sento come un pesce fuor d’acqua, soprattutto quando il mio desiderio di aiutare chi mi è vicino non viene capito o apprezzato come immaginavo.
Voglio anche ringraziare quella piccola, ma preziosa cerchia di persone che mi apprezzano per ciò che sono, con le mie sensibilità, le mie stranezze e il mio modo di vedere il mondo. Grazie per esserci, per starmi accanto e per farmi sentire che, nonostante tutto, un posto dove appartenere esiste davvero.
Con questa consapevolezza, voglio augurare uno splendido anno nuovo. Che sia un anno di autenticità, di bellezza trovata nelle piccole cose, di incontri che scaldano il cuore e di viaggi che arricchiscono l’anima. Che possa essere un anno in cui ognuno di noi trovi, anche solo per un istante, il proprio posto nel mondo.
In questi giorni di fine anno, mi trovo a riflettere su ciò che sento e sul mio posto nel mondo. Spesso mi capita di percepirmi fuori posto, come se il mondo che mi circonda non fosse il mio. Mi sento distante da certe superficialità, da un’idea di divertimento che non mi appartiene, da atteggiamenti che riducono le persone a oggetti o che rendono i gesti e le parole vuoti, privi di attenzione per chi ci sta accanto.
Credo che basti davvero poco per far sentire meglio qualcuno: un gesto gentile, una parola pensata, un’attenzione sincera. Eppure, non sempre riesco a trovare questo intorno a me. A volte sento che la mia sensibilità mi rende vulnerabile. Essere troppo sensibili, infatti, può diventare un peso: ogni parola, ogni gesto, ogni silenzio viene percepito in modo amplificato. A volte mi sento come un pesce fuor d’acqua, soprattutto quando il mio desiderio di aiutare chi mi è vicino non viene capito o apprezzato come immaginavo.
Voglio anche ringraziare quella piccola, ma preziosa cerchia di persone che mi apprezzano per ciò che sono, con le mie sensibilità, le mie stranezze e il mio modo di vedere il mondo. Grazie per esserci, per starmi accanto e per farmi sentire che, nonostante tutto, un posto dove appartenere esiste davvero.
Con questa consapevolezza, voglio augurare uno splendido anno nuovo. Che sia un anno di autenticità, di bellezza trovata nelle piccole cose, di incontri che scaldano il cuore e di viaggi che arricchiscono l’anima. Che possa essere un anno in cui ognuno di noi trovi, anche solo per un istante, il proprio posto nel mondo.
6 mesi fa